+39 081 19806273 info@imperatoreconsulting.eu
Imperatore Consulting
  • Home
  • Imperatore consulting
    • Chi siamo
    • Vincenzo Imperatore
    • Il team
  • Servizi professionali
    • Consulenza direzionale
    • Consulenza finanziaria
    • Consulenza legale
  • Imperatore Academy
  • Aziende e storie
  • News
  • Contatti
Imperatore Consulting
  • Home
  • Imperatore consulting
    • Chi siamo
    • Vincenzo Imperatore
    • Il team
  • Servizi professionali
    • Consulenza direzionale
    • Consulenza finanziaria
    • Consulenza legale
  • Imperatore Academy
  • Aziende e storie
  • News
  • Contatti

News

Home » News » Crack bancario: il caso SVB è solo l’inizio?
Crack bancario: il caso SVB è solo l'inizio?
03/20/2023

By: Stage Comunicazione

Crack bancario: il caso SVB è solo l’inizio?

20 marzo 2023

Un film già visto. Stessa sceneggiatura, stesse scenografie, diversi gli interpreti. Non tutti, a dire la verità, vista la costante presenza di un attore non protagonista: l’informazione, i media.

Un film che inizia con il solito “colpo di scena”: il corpo morto riverso a terra sopra un tappeto di sangue ancora caldo. Parte l’attenzione mediatica: Perché è successo? Chi sarà l’assassino? Chi è il colpevole?

Poi lo screenplay prevede alcuni “flashback” che, dopo pochi minuti, ti fanno avere la stessa reazione che, di solito, produciamo di fronte ai remake.

Il film si intitola “morte di una banca annunciata” ed è nelle sale da una settimana.

Partiamo dai fatti.

La settimana scorsa ha dichiarato default la SVB (Silicon Valley Bank), banca americana che finanzia start up della economia innovativa e, dopo mesi di silenzio e di disattenzione ai problemi della malafinanza da parte dell’informazione mainstream (l’attore non protagonista), partono edizioni straordinarie, “speciali di approfondimento” e titoli a nove colonne.

Una informazione che, tranne pochi casi, si sofferma sull’effetto scandalo piuttosto che concentrarsi sulle cause: quella banca (e qualcun’altra la seguirà) è morta per effetto della ottusa politica aggressiva di aumento dei tassi che da circa dodici le banche centrali stanno adottando per frenare l’inflazione senza preoccuparsi degli ingenti danni che questa manovra sta procurando al sistema economico in generale.

Anche uno studente al primo anno di economia sa che per combattere l’aumento dei prezzi occorre aumentare i tassi di interesse. Ma avremmo sicuramente risparmiato gli stipendi d’oro dei vari governatori e manager delle istituzioni finanziarie se ci fossimo limitati a questa scolastica deduzione.

Forse è il caso di ripetere che l’aumento dei tassi mitiga l’inflazione perché drena liquidità (il credito è di difficile accesso e costa di più), meno liquidità significa meno consumi (non abbiamo soldi per poter andare al ristorante) e di conseguenza il sistema entra in recessione.

E’ chiaro che con l’aumento dei tassi scende l’inflazione ma si produce un disastro totale.

Anche per le banche.

Il meccanismo è semplice.

Al fine di creare logico profitto per remunerare il capitale investito dai soci, ogni banca cerca di impiegare le risorse finanziarie che ha raccolto per ottenere rendimenti elevati. La banca per questa ragione investe anche in titoli, siano essi obbligazioni (la parte principale) oppure azioni oppure ancora partecipazioni dirette.

Non occorre essere necessariamente Warren Buffett per sapere che il prezzo di un’obbligazione è legato all’andamento dei tassi di interesse. Più precisamente, all’aumentare dei tassi di interesse, il prezzo del titolo obbligazionario scende e viceversa. Perché?

Vediamo un esempio che chiarisce questa relazione inversa. Ipotizziamo di comprare oggi un’obbligazione che presenta una cedola annua del 2%, valore nominale e prezzo di acquisto pari a 100. Il 2%, che l’obbligazione renderà ogni anno, è il tasso di interesse di mercato per la stessa scadenza dell’obbligazione. Immaginiamo ora che la Banca Centrale Europea decida di aumentare i tassi al 3,5%. La nostra obbligazione continuerà a pagarci il 2% annuo in quanto stabilito dal prospetto del titolo. Ma questa remunerazione è più bassa del tasso del 3,5%. Molti allora vorranno vendere il titolo con cedola al 2%: dunque l’offerta (del titolo al 2%) crescerà e, a parità di domanda, il prezzo dell’obbligazione scenderà.

Riassumendo, i tassi sono scesi e il prezzo dell’obbligazione è salito: si tratta, in sostanza, del mercato che ritrova il suo assetto.

Ecco allora che l’aumento dei tassi sul mercato statunitense di oltre 4 punti percentuali in pochi mesi ha fatto registrare la peggior perdita del mercato obbligazionario dal 1842, ragion per cui SVB (come tutte le banche che hanno obbligazioni nel loro attivo) ha visto supersvalutare il proprio patrimonio, al punto di essere sceso al di sotto dei livelli minimi di capitalizzazione necessari per svolgere l’attività di intermediazione (raccogliere denaro per prestarlo a chi lo richiede).

A tal fine, per ritornare a garantire livelli di patrimonializzazione sufficienti, SVB aveva bisogno di liquidità e ha dovuto mettere in vendita 2,5 mld di dollari di sue azioni che nessuno ha comprato.

Cosa succede, però, se si sparge la voce che una data banca è in difficoltà e potrebbe fallire a breve? Naturalmente, molti clienti si affretteranno a ritirare i propri soldi. Nello stesso momento la banca si trova in difficoltà sull’interbancario, perché le altre non si fidano più e non prestano, o lo fanno a tassi molto elevati. Questo doppio effetto può generare una crisi di liquidità, costringendo la banca a fare cassa per riequilibrare la situazione. Se si viene però a sapere che la banca è costretta a vendere – o svendere – titoli per fare cassa, le voci sulle sue difficoltà si rafforzeranno, spingendo altri clienti a ritirare i propri soldi, in una spirale che si auto-alimenta.

Fallimento!

Ed ecco, così come avvenuto nel 2008 (ricordiamo che fino a poche ore prima del fallimento di Lehman Brothers pochi pensavano e scrivevano dei crack finanziari), che si scatena l’inferno mediatico.

Ma il morto era già in mezzo alla casa. Mai un articolo quando lo stesso era in coma.

Dall’altra parte del mondo, per motivi completamente diversi, si verifica il crollo delle azioni di Credit Suisse con necessità di intervento della Banca Centrale Svizzera e soliti titoli allarmati dei principali quotidiani.

Ma in quei titoli (e anche negli editoriali) tanta confusione e ignoranza confondendo le mele con le pere. Perché l’elemento scatenante della crisi di Credit Suisse è stata una dichiarazione del presidente della Saudi National Bank, primo azionista della Banca Svizzera, in merito al fatto che, per mancanza di fiducia, non avrebbero iniettato nuova liquidità in caso di ricapitalizzazione di un istituto che la Vigilanza Svizzera aveva già condannato diverse volte per malagestione: fondi venduti con raggiro  assicurando un inesistente “capitale garantito” e riciclaggio di 14,6 mld di franchi svizzeri di proprietà di alcuni narcos.

Ma qui si tratta di inefficienze nella gestione dei rischi e l’aumento dei tassi non c’entra assolutamente.

Conclusione? Di cosa dobbiamo preoccuparci?

Teniamoci cara la rigidità della BCE sugli stress test delle banche europee, al cui confronto la eccessiva deregulation americana sembra Heidi contro Rambo: solo così probabilmente potremo limitare i danni perché anche le nostre banche hanno obbligazioni in portafoglio e potrebbero vedere il loro patrimonio supersvalutato per effetto di un ulteriore aumento dei tassi che, invece, la banca centrale dovrebbe assolutamente evitare.

Ma niente da fare: ieri l’altro la BCE ha alzato i tassi di altri 50 basis point.

Forse il fallimento di una sola banca Americana non basta.

Occhi aperti.

Posted in Diritto bancario, Economia, Finanza, Imperatore consultingTagged Banche, BCE, consulenza finanziaria, crack bancario, crack finanziario, credit suisse, credito, crisi economica, crisi finanziaria, denaro, Economia, finanza, imperatore consulting, inflazione, silicon valley bank, SVB, Vincenzo Imperatore
Precedente
Successivo
  • calcio
  • Diritto bancario
  • Diritto d'impresa
  • Economia
  • Finanza
  • Gestione aziendale
  • Imperatore consulting

Articoli recenti

Finanziamenti alle imprese e business plan

Dal 1 Luglio 2022, per ottenere un finanziamento, le imprese saranno obbligate a presentare un business plan

07/12/2022
Vincenzo Imperatore è un “Esperto nella gestione della crisi di impresa” certificato ai sensi del D.L 118/2021

Vincenzo Imperatore è un “Esperto nella gestione della crisi di impresa” certificato ai sensi del DL 118/2021

03/21/2022
Intelligenza emotiva nelle PMI

Intelligenza emotiva nelle PMI

05/29/2023
PMI: la differenza tra impresa familiare e impresa di famiglia

PMI: la differenza tra impresa familiare e impresa di famiglia

05/22/2023
PMI: il manager "ideale"

PMI: il manager “ideale”

05/15/2023
Scudetto a Napoli tra PIL e FIL

Scudetto a Napoli tra PIL e FIL

05/02/2023
PMI: il legame tra intelligenza e "talenti"

PMI: il legame tra intelligenza e “talenti”

04/24/2023
PMI: come realizzare mission e vision

PMI: come realizzare mission e vision

04/17/2023
Smallownership: una dirigenza tutta italiana

Smallownership: una dirigenza tutta italiana

04/11/2023
L'overconfidence dei guru della finanza

L’overconfidence dei guru della finanza

04/03/2023
La cultura delle piccole imprese

La cultura delle piccole imprese

03/27/2023
Crack bancario: il caso SVB è solo l'inizio?

Crack bancario: il caso SVB è solo l’inizio?

03/20/2023
Il networking del piccolo imprenditore

Il networking del piccolo imprenditore

03/13/2023
Pmi | In arrivo un nuovo credit crunch

PMI | In arrivo un nuovo credit crunch

03/06/2023

Tag

  • consulenza aziendale
  • Economia
  • finanza
  • gestione aziendale
  • gestione piccole imprese
  • imperatore consulting
  • organizzazione aziendale
  • piccole e medie imprese
  • pmi
  • Vincenzo Imperatore

Imperatore Consulting

Imperatore Consulting
Piazza G. Bovio, 22  Napoli
Tel./Fax 081.19806273

Menu

  • Home
  • Chi siamo
  • Aziende e storie
  • Contatti

Servizi professionali

  • Consulenza direzionale
  • Consulenza finanziaria
  • Consulenza legale
  • Imperatore academy
  • News

Newsletter

Ottieni l'accesso a tutte le risorse GRATUITE tra cui la guida per imprenditori "La cassetta degli attrezzi", ricevi promozioni sui corsi della Imperatore Academy e le ultime notizie in materia di economia, management e finanza.

Imperatore Consulting P.IVA 07315251210 © 2021 All Rights Reserved.

Cerca