By: account
Banca-rotta non ci avrai. ATTENZIONE!
Spopolano i libri su misfatti e intrecci tra politica e mondo del credito
Recensione di Igor Traboni sul nuovo libro di inchiesta Sacco Bancario di Vincenzo Imperatore
Non ce la racconta giusta l’ex rottamatore Matteo Renzi (in verità anche ex premier, ma questo non fa gioire più di tanto, vista la successiva clonazione in Paolo Gentiloni) sulla storia delle banche. E lo scriviamo da tempi non sospetti. Non la racconta giusta alle migliaia di risparmiatori truffati, che ad ogni tappa del suo trenino in giro per l’Italia, accolgono il segretario pd con frizzi e lazzi di ogni tipo al solo scorgerlo all’orizzonte, figuriamoci poi quanto si mette a ripetere come un disco rotto e stonato: . Come no: e chi scrive è Napoleone.
Come consiglio non richiesto, diamo al signor Renzi un altro indizio che magari potrebbe avvicinarlo alla verità, e smetterla di raccontar fandonie sulle banche: in un’Italia in sui si legge poco (e sempre di meno, perché grazie alla crisi moltiplicata proprio dal suo governo, anche 17-20 euro per un buon volume pesano parecchio nel bilancio familiare) stanno spopolando proprio i libri sulle banche. Come “Sacco bancario” che Vincenzo Imperatore ha scritto con Ugo Biggeri (Chiarelettere editore).
Imperatore nelle banche importanti ha lavorato per oltre 20 anni; poi, capita l’antifona, si è messo a fare banca con il cuore (il coautore Biggeri è fondatore di Banca Etica) e a raccontare le malefatte del mondo del credito.
Nel suo precedente “Io so e ho le prove” ha spiattellato tutto in presa diretta e anche quello è stato un successo, tanto da arrivare perfino a teatro (ne abbiamo parlato sul Giornale d’Italia il 14 gennaio scorso). Adesso, e ancora una volta dall’interno e con cognizione di causa, ecco questo libro che racconta per l’appunto il grande sacco bancario: Mps, Etruria, Veneto Banca, Popolare di Vicenza, con tutti gli intrecci tra finanza, politica e interessi personali. Un pandemonio, ma chi ha rotto – anticamera della bancarotta – mica sta raccogliendo i cocci: no, tutto scaricato sui risparmiatori, su chi ha sgobbato una vita per quel gruzzoletto e adesso si stente dire che lo stanno pure aiutando e tutti in carrozza, signori si parte: altro giro, altra stazione, altra bugia.
Altrove, per i reati finanziari si paga anche penalmente. In Italia, il massimo è una commissione di inchiesta, presieduta da Pier Ferdinando Casini. Che è comunque una pena, ma per noi.