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LO SQUALO PENTITO RIVELA COME NON FARSI FREGARE DALLE BANCHE
il Giornale.it
Si chiama Vincenzo Imperatore e per fortuna è meno spietato del suo corrispettivo di celluloide. Stanco di truffare clienti per il suo tornaconto ha deciso di scrivere un libro per mettere in guardia dai rischi che si corrono a fidarsi troppo delle banche.
Io so e ho le prove – Confessioni di un ex manager bancario è un resoconto dettagliato di truffe e raggiri ai limite della legalità con cui le banche raggirano ogni giorno i correntisti. Parla per esperienza diretta Imperatore che, senza modestia, si definiva uno dei migliori nel suo campo. Poi arrivò la crisi del 2009 e i superiori che tentavano di scricare il disastro finanziario su di lui lo portarono a decidere di espiare le sue colpe aiutando chi circuiva per lavoro fino al giorno prima.
“Le banche sono abituate a non scontare la pena, e non risarciscono. Al limite restituiscono per ricominciare la volta dopo. Però temono il danno reputazionale”. Parola di esperto che garantisce che con gli istituti di credito servono preparazione, attenzione e nessuna remora nel denunciare. Il correntista infuriato è il primo timore dei banchieri, tanto da aver fatto istituire un fondo speciale, conosciuto dagli addetti ai lavori, denominato 72H. La sigla rappresenta un sistema che permette di attingere in tempi rapidi a una riserva di denaro per risarcire con pochi spiccioli il cliente che ha scoperto la fregatura. La regola numero uno, infatti, è non finire mai in tribunale.
Le banche sanno che un processo costerebbe molto salato per ognuna delle operazioni che svolgono quotidianamente ai danni dei correntisti. Ad esempio dopo il primo gennaio, aumentano i tassi di interesse a tutti i conti correnti di una percentuale dello 0,1 per cento, sicuri che solo il 3 per cento dei correntisti generalmente nota l’aumento. Un giochino che fa guadagnare milioni ogni anno.
Altra procedura abituale è il cambio delle condizioni contrattuali in caso di fusione tra istituti diversi. Ovviamente senza avvertire i clienti, con buona pace dell’articolo 118 del testo unico che vieta espressamente operazioni simili. Altro gioco di prestigio è l’importo degli assegni disponibili in valuta che arriva solo dopo 4/5 giorni permettendo alla banca di guadagnare ulteriormente sul mercato interbancario.