+39 081 19806273 info@imperatoreconsulting.eu
Imperatore Consulting
  • Home
  • Imperatore consulting
    • Chi siamo
    • Vincenzo Imperatore
    • Il team
  • Servizi professionali
    • Consulenza direzionale
    • Consulenza finanziaria
    • Consulenza legale
  • Imperatore Academy
  • Aziende e storie
  • News
  • Contatti
Imperatore Consulting
  • Home
  • Imperatore consulting
    • Chi siamo
    • Vincenzo Imperatore
    • Il team
  • Servizi professionali
    • Consulenza direzionale
    • Consulenza finanziaria
    • Consulenza legale
  • Imperatore Academy
  • Aziende e storie
  • News
  • Contatti

News

Home » News » Banche: il mattone è un vero affare
07/08/2021

By: gestione

Banche: il mattone è un vero affare

Tratto da LaLeggeperTutti

Il nuovo business delle banche: gli affari immobiliari.
Da qualche anno le banche fanno tutto fuorché il loro mestiere. I colossi del credito (ma sono coinvolti anche i piccoli gruppi) stanno, infatti, diversificando il business allontanandosi dalla funzione che dovrebbe essere quella tipica dell’intermediario finanziario: il sostegno all’economia reale. Oggi le banche, invece, sono anche delle vere e proprie spietate agenzie immobiliari.
È bene però procedere con ordine e partire dal principio, per capire come funziona questo meccanismo diabolico.
Quando facevo parte del sistema, gli agenti immobiliari venivano chiamati «alleati», proprio come nella terminologia militare vengono definiti i più fedeli cobelligeranti.
Ciò di cui parlo sono quelle società di intermediazione immobiliare con le quali le banche, negli anni tra il 1994 e il 2009, hanno stipulato accordi,patti e convenzioni d’oro per vendere insieme i mutui ipotecari per l’acquisto degli immobili.
Il gioco era semplice e ben noto: le società in questione realizzavano l’incontro tra la domanda (l’acquirente che paga loro il 3% di commissione) e l’offerta (il venditore dell’immobile, che versa la stessa percentuale di provvigione) e, in base a un accordo di esclusiva con una banca, proponevano al compratore, che non aveva la somma per l’acquisto, di richiedere un mutuo ipotecario presso l’istituto convenzionato. Istituto che, ad erogazione avvenuta, pagava una «retrocessione» (una sorta di commissione agli agenti) per avergli passato la pratica e fatto guadagnare una “gabella” che ricadeva puntualmente sul cliente ignaro.
Denaro ne girava tanto e, soprattutto, vigeva una regola ben precisa che puntualmente veniva ribadita in ogni riunione plenaria indetta dal top management: trattare con i guanti bianchi gli agenti immobiliari perché producevano ingenti guadagni. Una montagna di soldi, certo, ma è bene capire la natura di questi prestiti e non basarsi sulla convinzione che il guadagno si basasse esclusivamente sulla erogazione del finanziamento. Le cose, infatti, funzionavano in maniera diversa e la partita era assai più grossa.
Con la pratica del bundling (un accoppiamento di due prodotti, terminologia molto di tendenza all’epoca) si dovevano vendere obbligatoriamente altri due prodotti assai onerosi per il cliente: un conto corrente su cui canalizzare il pagamento delle rate (anche se il compratore già ne aveva uno) e una polizza assicurativa a protezione del credito concesso, che copriva il rischio di una futura e insufficiente disponibilità economica del richiedente a fronte di determinati imprevisti.
I più ricorrenti, secondo la banca, erano i «danni all’appartamento causati da incendio, esplosioni, fenomeni atmosferici, decesso e invalidità permanente del cliente».
Ma quanto rendeva la polizza? Il premio era calcolato in termini percentuali in base al numero di anni del mutuo e dell’importo erogato.
Pertanto, supponendo un mutuo di 250 mila euro con una durata di 10 anni a un tasso del 5%, il richiedente avrebbe dovuto pagare una rata mensile di circa 2.600 euro. Il premio della suddetta polizza assicurativa era calcolato in termini percentuali (mediamente 0,02%) sulla base dell’importo e della durata del mutuo (espressa in mesi) e poteva essere pagato o in un’unica soluzione anticipata al momento della stipula (circa 6 mila euro) oppure mensilmente per tutti i 10 anni (anche qui erano circa 50 euro).

Il mutuo mensile del richiedente diventava ammontava, quindi, a 2.650 (2.600+50).
Di conseguenza, quanto veniva retrocesso alla banca dalla compagnia di assicurazione (quasi sempre controllata dalla banca stessa)? Circa il 30% di quei 6 mila euro. Pari, cioè, a circa 1.800 euro.
Con questo giro di soldi erano tutti sistemati: la banca grazie alla vendita dei prodotti accessori copriva anche la retrocessione sul mutuo, gli agenti guadagnavano a pieno e il correntista pagava due volte.
Ma cosa succede dopo la crisi del 2008 che rappresenta un vero e proprio turning point?
Nel caos finanziario post crisi dei mutui subprime finisce anche l’idillio tra banche e società di intermediazione immobiliare. A causa della crisi, le banche hanno inventato un nuovo business: società ad hoc che fanno concorrenza agli agenti immobiliari che, proprio nel marzo del 2015, hanno promesso una guerra senza confine depositando addirittura un esposto all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per «violazione della tutela della libera concorrenza e del consumatore».
In particolare, i colossi del sistema del credito italiano si sono insinuati nuovamente nello stato di disperazione di imprese e famiglie. Questa nuova attività di intermediazione si manifesta attraverso la vendita di case e opifici, derivanti prevalentemente da mutui non pagati, a clienti (privati e società immobiliari) che hanno le disponibilità monetarie per pagarle. Certo, queste società (praticamente le banche) hanno già tutto quello che serve per realizzare con “facilità” l’incontro tra la domanda e l’offerta: chi ha necessità di vendere l’immobile e chi ha i soldi per comprarlo. Un sistema che crea un’ulteriore sperequazione tra i ricchi che hanno la liquidità e i poveri che non ce la fanno a pagare il mutuo. Inoltre, per «l’immobiliare della banca» non è difficile trovare il compratore e accelerare l’eventuale azione terroristica-esecutiva nei confronti del venditore-insolvente per costringerlo ad accettare un prezzo stracciato pur di liberarsi della pressione estorsiva della banca. Chi acquista fa un vero affare, come lo fa l’istituto-mediatore che, in un colpo solo, rientra dall’esposizione del mutuo e guadagna anche le commissioni di intermediazione (3%+3% prima appannaggio degli agenti immobiliari “alleati”) e il costo del cosiddetto «fascicolo casa», circa 300 + Iva, che comprende una perizia, una visura catastale e l’attestato di prestazione energetica (Ape).
Questo sistema non riguarda solo i principali gruppi bancari. Ecco perché un consiglio è quello di eseguire una perizia econometrica sul mutuo da professionisti seri e indipendenti.

Posted in Imperatore consulting
Precedente
Successivo
  • calcio
  • Diritto bancario
  • Diritto d'impresa
  • Economia
  • Finanza
  • Gestione aziendale
  • Imperatore consulting

Articoli recenti

Finanziamenti alle imprese e business plan

Dal 1 Luglio 2022, per ottenere un finanziamento, le imprese saranno obbligate a presentare un business plan

07/12/2022
Vincenzo Imperatore è un “Esperto nella gestione della crisi di impresa” certificato ai sensi del D.L 118/2021

Vincenzo Imperatore è un “Esperto nella gestione della crisi di impresa” certificato ai sensi del DL 118/2021

03/21/2022
Intelligenza emotiva nelle PMI

Intelligenza emotiva nelle PMI

05/29/2023
PMI: la differenza tra impresa familiare e impresa di famiglia

PMI: la differenza tra impresa familiare e impresa di famiglia

05/22/2023
PMI: il manager "ideale"

PMI: il manager “ideale”

05/15/2023
Scudetto a Napoli tra PIL e FIL

Scudetto a Napoli tra PIL e FIL

05/02/2023
PMI: il legame tra intelligenza e "talenti"

PMI: il legame tra intelligenza e “talenti”

04/24/2023
PMI: come realizzare mission e vision

PMI: come realizzare mission e vision

04/17/2023
Smallownership: una dirigenza tutta italiana

Smallownership: una dirigenza tutta italiana

04/11/2023
L'overconfidence dei guru della finanza

L’overconfidence dei guru della finanza

04/03/2023
La cultura delle piccole imprese

La cultura delle piccole imprese

03/27/2023
Crack bancario: il caso SVB è solo l'inizio?

Crack bancario: il caso SVB è solo l’inizio?

03/20/2023
Il networking del piccolo imprenditore

Il networking del piccolo imprenditore

03/13/2023
Pmi | In arrivo un nuovo credit crunch

PMI | In arrivo un nuovo credit crunch

03/06/2023

Tag

  • consulenza aziendale
  • Economia
  • finanza
  • gestione aziendale
  • gestione piccole imprese
  • imperatore consulting
  • organizzazione aziendale
  • piccole e medie imprese
  • pmi
  • Vincenzo Imperatore

Imperatore Consulting

Imperatore Consulting
Piazza G. Bovio, 22  Napoli
Tel./Fax 081.19806273

Menu

  • Home
  • Chi siamo
  • Aziende e storie
  • Contatti

Servizi professionali

  • Consulenza direzionale
  • Consulenza finanziaria
  • Consulenza legale
  • Imperatore academy
  • News

Newsletter

Ottieni l'accesso a tutte le risorse GRATUITE tra cui la guida per imprenditori "La cassetta degli attrezzi", ricevi promozioni sui corsi della Imperatore Academy e le ultime notizie in materia di economia, management e finanza.

Imperatore Consulting P.IVA 07315251210 © 2021 All Rights Reserved.

Cerca