UN NUOVO CASO MONTE PASCHI? Anche in questo caso siamo di fronte allo stesso classico schema “italiano”, laddove finanza e politica si sono scambiati favori con le risorse dei correntisti che sono serviti per finanziare i progetti fallimentari degli “amici degli amici“ in paradossale contrasto con la ufficiale e dichiarata politica creditizia della banca che invece ha chiuso le porte del credito solo ai comuni cittadini. Tanto per cambiare, chi avrebbe dovuto vigilare - Bankitalia e Consob - non ha vigilato. Se fosse così, saremmo di fronte a un nuovo caso Monte Paschi (o Popolari venete).
Se mai dovesse verificarsi l’ennesimo default di una banca, che può crollare per vari motivi, non sarà più possibile un nuovo salvataggio statale mettendo le mani nelle tasche degli italiani.
Forse così inizierà il mio editoriale tra qualche mese se mai dovesse verificarsi l’ennesimo default di una banca che può crollare per vari motivi. Perché non sarà più possibile un nuovo salvataggio statale (mettendo le mani nelle tasche degli italiani) di un istituto di credito. Perché l’Ue nei prossimi mesi affronterà le revisioni dei due provvedimenti europei che regolamentano i fallimenti bancari e i requisiti di capitale.
PER I MANAGER PENE NON INASPRITE. Perché è ormai acclarato (a breve ne avremo le testimonianze) che gli attuali controlli di Bankitalia e Consob sono solo formali. Perché i requisiti patrimoniali sono garantiti attraverso “magheggi” che nemmeno il mago Silvan. Perché le pene per i manager che mettono in ginocchio le banche non saranno inasprite.
C'È QUALCUNO CHE COMPRA A UN EURO... Un consiglio quindi alle migliaia di risparmiatori danneggiati e che hanno visto azzerarsi i loro risparmi: tu-te-la-te-vi! Prima che sia troppo tardi perché poi si trova sempre qualcuno disposto ad acquistare la banca a un euro. Chiedete ai risparmiatori di Popolare di Vicenza e Veneto Banca.
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